Nel 2025, l’Agenzia delle Entrate avvierà una serie di controlli mirati per verificare l’aggiornamento delle rendite catastali sugli immobili che hanno usufruito del Superbonus. L’iniziativa ha l’obiettivo di aggiornare gli archivi catastali e monitorare eventuali irregolarità che potrebbero aver alterato il valore fiscale degli immobili.
La nuova campagna di verifica si inserisce nel programma di compliance avviato dall’Agenzia, come già anticipato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e previsto nella relazione dell’ex direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.
La normativa di riferimento
Secondo la Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023), tutti gli immobili che hanno subito un incremento del valore fiscale, in seguito a interventi legati al Superbonus, sono obbligati ad aggiornare la loro rendita catastale. L’aggiornamento deve avvenire attraverso la procedura DOCFA entro 30 giorni dalla fine dei lavori o dalla dichiarazione di abitabilità dell’immobile.
Gli interventi oggetto di controllo
I lavori che saranno sottoposti a verifica includono:
- Miglioramenti strutturali;
- Interventi di efficientamento energetico;
- Adeguamenti sismici e altre modifiche significative che potrebbero alterare la classificazione o il valore catastale dell’immobile.
L’Agenzia delle Entrate utilizzerà tecnologie avanzate per incrociare i dati disponibili e verificare eventuali discrepanze. Questo processo si avvarrà dell’interoperabilità tra diverse banche dati, come quelle relative alle comunicazioni di cessione del credito e gli archivi catastali.
Cosa riceveranno i proprietari di casa?
I proprietari che hanno effettuato lavori con il Superbonus riceveranno delle lettere di compliance. Questi documenti, inviati tramite PEC o posta ordinaria, hanno lo scopo di segnalare possibili irregolarità e consentire ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione senza incorrere in sanzioni immediate. Se viene rilevata la necessità di aggiornare la rendita catastale, il contribuente potrà:
- Dimostrare che l’aggiornamento non è obbligatorio, ad esempio con una relazione tecnica.
- Sanare l’omissione attraverso il ravvedimento operoso, che prevede sanzioni ridotte.
In caso di mancata risposta, l’Agenzia provvederà ad aggiornare la rendita catastale d’ufficio e invierà un avviso di accertamento, che potrà essere contestato entro 60 giorni.
Quando l’aggiornamento catastale non è necessario
Non tutti i lavori incentivati dal Superbonus comportano un obbligo di aggiornamento. In particolare, non sono soggetti a modifica della rendita catastale:
- I lavori che non alterano la pianta dell’immobile;
- Gli interventi che non comportano un cambio di categoria catastale;
- I lavori che non influenzano la classe energetica dell’immobile.
Se l’aumento del valore dell’immobile non supera il 15% rispetto alla rendita originale, non sarà necessario procedere con l’aggiornamento catastale.
Conclusioni
Il controllo delle rendite catastali rappresenta una misura importante per garantire che gli incentivi del Superbonus siano correttamente applicati, evitando abusi e garantendo l’accuratezza delle informazioni fiscali. È fondamentale che i proprietari si informino sui requisiti e, se necessario, si avvalgano di professionisti qualificati per evitare errori e sanzioni.