La scorsa settimana sono stati rilasciati gli andamenti del 2022, nel business degli affitti brevi da parte dei principali operatori nazionali del settore come Italianway e CleanBnB, che mostrano un settore in buona salute, pronto a lasciarsi alle spalle il duro biennio della pandemia.
Case in affitto breve
La ricerca, da parte sia di italiani che di clienti strani, si è indirizzata, nel corso del 2021, verso case, ville, chalet, trulli, e residenze d’epoca, sia con l’obiettivo di lavorare in smart working da un luogo diverso dalla propria abitazione, sia semplicemente per concedersi una vacanza in un ambiente sicuro e senza pensieri. Diverso da un classico soggiorno alberghiero.
In particolare i clienti stranieri cercano più sicurezza, più comfort, possibilità di soggiorno in destinazioni fuori dai flussi turistici tradizionali e quindi meno affollate, case con spazi ampi per coniugare business e vacanza.
Ma l’affitto breve, non è più inteso solo come affitto turistico, ma anche come famiglie, globetrotters, nomadi digitali, holidayworkers e viaggiatori business che possono affittare casae o appartamenti a partire da una notte fino a 18 mesi.
Affitti brevi, le previsioni per il 2022
Per il 2022, se la pandemia andrà via via a colpire meno la vita di tutti i giorni, e l’ambito vacanziero, si prevede che la voglia di affitto breve sia destinata a crescere, con gli ospiti alla ricerca di appartamenti autonomi, ma anche di ville isolate full optional, così come di case e appartamenti in contesti magari meno legati alle zone centrali delle città, ma in luoghi più facilmente accessibili, e meno “caotici.
D’altronde, secondo l’osservatorio della Bit (Borsa internazionale del turismo), nonostante le incertezze determinate da alcune varianti, la maggior parte degli analisti di settore mantiene previsioni sostanzialmente positive grazie all’effetto del turismo di prossimità, alla crescente offerta di turismo sicuro con soluzioni all’aria aperta e nella natura e, soprattutto, grazie al ritmo elevato delle campagne vaccinali in molti Paesi.
Secondo l’Ocse, l’organizzazione che riunisce le economie più sviluppate del mondo, l’Italia chiuderà con a meno 30-35% rispetto ai livelli pre-Covid, un deciso recupero sul 2021. Il 2022 si dovrebbe chiudere sugli stessi livelli del 2019, anticipando di un anno le previsioni precedenti sul completo recupero.
Veneto, regione capofila per gli affitti brevi
Analisti e organizzazioni nazionali e internazionali concordano dunque sul fatto che che, nonostante le varianti e le limitazioni adottate da alcuni Paesi, il 2022 sarà un anno positivo per il turismo. E le Regioni italiane sono pronte a cogliere le opportunità del rilancio, puntando anche sulla sostenibilità. Un caso studio di Regione particolarmente attiva su questi temi è il Veneto. Nel 2020 la Regione ha approvato la Carta dell’Accoglienza e dell’Ospitalità che si rivolge alle imprese della filiera turistica, con l’obiettivo, come indicato dall’assessore al Turismo, Federico Caner, di fare del Veneto “una destinazione per tutti, affidabile, autentica, competente, connessa, bella, informata, sicura, rispettosa e sostenibile“.