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Mutui, la Bce rialza i tassi d’interesse: mai così alti dal 2008, cosa cambia

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Con il rialzo, la scorsa settimana, del tasso d’interesse sui mutui e sui prestiti, si avranno importanti ripercussioni su tutti coloro che si accingono a sottoscrivere un mutuo a tasso variabile in questo 2023.

Secondo quanto stabilito dalla BCE, a partire dal mese di febbraio 2023 il costo del denaro torna quindi a salire. Il nuovo rialzo è dello 0,50%: un valore che spinge i tassi di riferimento per le operazioni di rifinanziamento principale al 3%. Era dal 2008 che non veniva raggiunta una percentuale così elevata.

Per quanto riguarda invece i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso l’Istituto centrale, l’incremento fa toccare rispettivamente il 3,25% e il 2,50%.

Tale situazione è ben documentata dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI) che ha emanato il bollettino che descrive la situazione generale e che sottolinea come questo aumento dei tassi di interesse da parte della BCE implica:

  • una difficoltà maggiore nella stipulazione dei mutui per utenti privati e famiglie;
  • una diminuzione del potere d’acquisto del denaro;
  • un aumento dei prezzi dei beni con conseguente aumento della povertà.

Il tasso di interesse ha già causato notevoli disagi, soprattutto alle giovani coppie che necessitano di un mutuo per l’acquisto della prima casa.

Molto spesso coloro che erano interessati o che hanno scelto un mutuo con tasso variabile stanno vivendo momenti molto difficili tanto che il governo Meloni ha stabilito anche una exit per coloro che hanno un reddito annuo inferiore ai 35.000: in questo caso, sarà possibile optare per un cambio del contratto con uno a tasso fisso.

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