La crisi abitativa nel Veneto sta raggiungendo livelli critici, con poche case disponibili per l’affitto e una domanda in costante crescita, rendendo la ricerca di alloggio una vera e propria sfida, soprattutto per i lavoratori stranieri.
Le compravendite nel Veneto stanno diminuendo, registrando un calo del 11,9% nei primi nove mesi del 2023, mentre gli sfratti stanno aumentando, superando le seimila unità nella regione. Parallelamente, i canoni di affitto continuano a salire, con un aumento del 5,3% per un trilocale e del 5% per mono e bilocali tra il primo e il secondo semestre del 2023. E i proprietari sono in una posizione di vantaggio, con una vasta platea di potenziali inquilini tra cui scegliere, privilegiando quelli in grado di garantire solvibilità e cura della casa.
Il mercato delle locazioni turistiche è in pieno boom, offrendo maggiori guadagni secondo Fabio Nordio, presidente Ater Venezia e membro della giunta esecutiva nazionale di Federcasa. D’altro canto, molte abitazioni rimangono vuote, sia di proprietà privata che pubblica, con oltre 457 mila case teoricamente sfitte nella regione, come spiega Emilio Viafora, segretario regionale Sunia, il sindacato degli inquilini.
Il problema delle case vuote riguarda non solo le grandi città come Venezia e Verona, ma si estende anche alle province, con tassi di sfitto che superano il 49% in alcune zone. La mancanza di regolamentazioni sugli affitti brevi aggravano ulteriormente la situazione.
Secondo il Sunia, serve un intervento urgente delle istituzioni per affrontare la crisi abitativa, suggerendo la necessità di un nuovo Piano Casa come quello adottato nel dopoguerra per favorire l’occupazione operaia.
Confindustria Veneto Est insieme alla Regione sta cercando soluzioni per trovare alloggi per i lavoratori immigrati, individuando immobili pubblici da restaurare. Tuttavia, questo progetto virtuoso non risolve il problema delle case pubbliche vuote.
La Regione sta affrontando la crescente domanda di alloggi pubblici, aggravata dalle conseguenze economiche della pandemia, e sta investendo in progetti di restauro per riqualificare le abitazioni sfitte. Tuttavia, sono necessari sforzi congiunti tra pubblico e privato per affrontare efficacemente la crisi abitativa nel Veneto.