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Contributo d’ingresso a Venezia nel 2024: varato il piano sperimentale per gestire il turismo

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Il Comune di Venezia ha ufficialmente delineato il calendario dei giorni nel 2024 in cui sarà richiesto un “contributo” di 5 euro per accedere al centro della città. La delibera, approvata lo scorso 23 novembre, prevede il pagamento esclusivamente per i turisti giornalieri, escludendo residenti, nati nel comune e chi soggiorna nelle strutture ricettive della città.

Il sindaco Luigi Brugnaro ha annunciato i giorni designati per questa misura “sperimentale”: dal 25 aprile al 5 maggio e tutti i fine settimana dal 11 maggio al 14 luglio (esclusi l’1 e il 2 giugno), periodi in cui l’afflusso turistico è solitamente elevato. Il pagamento del biglietto potrebbe essere esteso in futuro.

Durante i giorni indicati, dagli operatori comunali verrà controllato casualmente un codice QR scaricabile su un’app dedicata, attiva dal 16 gennaio, dalle 8:30 alle 16:00. Il contributo rimarrà fisso a 5 euro senza agevolazioni, ma non sarà richiesto per le isole minori né per i territori sulla terraferma come Mestre, limitandosi all’accesso ai sei sestieri e alla Giudecca.

Sono previste esenzioni per varie categorie, che dovranno comunque prenotarsi tramite l’app: minori di 14 anni, residenti del Veneto, residenti temporanei, persone con disabilità e i loro accompagnatori, chi necessita di cure mediche, partecipanti a competizioni sportive e parenti dei residenti fino al terzo grado. Residenti, studenti, lavoratori e proprietari di immobili, anche non residenti, potranno ottenere un’esenzione specifica, evitando così il pagamento e la prenotazione.

Il sindaco ha chiarito che l’obiettivo non è generare profitti per il comune, ma piuttosto “gestire i visitatori giornalieri, dirottandoli su altre date“. Secondo l’assessore al Turismo, Simone Venturini, l’obiettivo è ridurre il numero di turisti giornalieri per migliorare la qualità della vita dei residenti e rendere l’esperienza più piacevole per chi trascorre almeno una notte nella città lagunare.

Venezia ha a lungo lottato con l’aumento costante dei turisti, che spesso usufruiscono dei servizi pubblici senza pagare la tassa di soggiorno, obbligatoria per chi alloggia nelle strutture ricettive. La disneyzzazione della città, trasformata in una grande attrazione turistica, ha sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità di questo modello basato sulla quantità.

Il piano, inizialmente proposto nel 2022, è stato rimandato indefinitamente a causa di ostacoli tecnici, giuridici e politici. La sua attuazione richiederà l’implementazione di un sistema di controllo, l’informazione globale dei turisti sulle nuove regole e la collaborazione con alberghi, piattaforme e società di trasporto. L’opposizione critica il prezzo del biglietto, ritenuto troppo basso per scoraggiare gli arrivi, e solleva dubbi sulla sua validità, considerando la città come un museo accessibile solo a chi può permetterselo.

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