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Affitti brevi, un settore in crescita: nel 2024 generano 66 miliardi di euro

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L’impatto degli affitti brevi sull’economia italiana continua a crescere, raggiungendo un valore complessivo di 66 miliardi di euro nel 2024, con un incremento di 10 miliardi rispetto all’anno precedente. I dati emergono dalla ricerca presentata alla Camera dei Deputati nell’ambito di ReFuture – Forum dell’Economia Immobiliare, evento organizzato da Andrea Napoli, CEO di Locare. Lo studio, condotto dal centro studi Aigab (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi), fotografa il fenomeno in Italia, mettendo in evidenza il contributo del settore al Pil e il ruolo strategico dei property manager.

Un impatto significativo sull’economia

Secondo il report, il valore complessivo del comparto si suddivide in 13 miliardi derivanti da prenotazioni dirette, 52 miliardi generati dall’indotto e un ulteriore miliardo da ristrutturazioni, arredi e manutenzioni. Il settore coinvolge circa 500mila famiglie italiane, mentre il 96% degli immobili destinati agli affitti brevi è di proprietà di privati. Tra questi, il 25% è gestito professionalmente da operatori specializzati.

A sfatare il luogo comune che vede gli affitti brevi come responsabili della carenza di case in locazione tradizionale, il presidente di Aigab, Marco Celani, ha sottolineato come il 30,4% delle case inserite in questo mercato derivi da eredità, il 28,7% fosse abitato dai legittimi proprietari e solo il 2,2% provenga da una conversione da affitto a lungo termine a breve durata. Inoltre, appena il 12,6% degli immobili è stato acquistato con finalità di investimento.

Il mercato nelle principali città

L’analisi di Aigab ha confrontato la situazione nelle tre principali città italiane, smentendo la percezione diffusa di un’invasione degli affitti brevi nei centri urbani. A Milano si contano 15.586 annunci online, di cui solo 7.522 attivi con continuità, rappresentando appena lo 0,9% del patrimonio immobiliare; a Roma, su 21.942 annunci, quelli stabilmente attivi sono 14.449 (1%), mentre a Firenze il dato sale al 3%, con 6.206 annunci su un totale di 9.239.

Celani ha evidenziato inoltre la necessità di una riflessione più ampia sul mercato immobiliare: “Le persone cercano casa dove possono permettersela, mentre il problema del costo della vita in Italia è legato a salari fermi da 25 anni. I centri storici ormai vivono di turismo, ospitalità e ristorazione, settori che necessitano di un afflusso costante di visitatori“.

Il ruolo dei grandi eventi

Il report mette in luce anche l’impatto positivo dei grandi eventi sulla domanda di affitti brevi. Nel 2024, l’Eras Tour di Taylor Swift ha generato un incremento del 316% della richiesta di alloggi a Milano, con un rialzo delle tariffe fino a 139 euro a notte nella zona di San Siro. Anche le Olimpiadi di Parigi hanno spinto le prenotazioni degli affitti brevi, con un +68% di notti vendute rispetto all’anno precedente. In controtendenza, il Giubileo 2025 a Roma mostra una riduzione della domanda stimata tra l’8 e il 10%.

Prospettive future e regolamentazione

Secondo Celani, gli affitti brevi rappresentano una risorsa strategica per la valorizzazione del patrimonio immobiliare italiano e per l’occupazione, generando lavoro per circa 150mila persone. Tuttavia, il settore necessita di una regolamentazione equilibrata, evitando misure restrittive che potrebbero penalizzare sia i proprietari che i turisti.

Ogni anno in Italia muoiono circa 700mila persone, molte delle quali lasciano immobili ereditati che spesso restano vuoti. Gli affitti brevi offrono un’alternativa per mantenere vivo il mercato e contribuire all’economia. Le restrizioni vanno ponderate attentamente, perché il mercato tende ad autoregolarsi attraverso il naturale equilibrio tra domanda e offerta“, ha concluso il presidente di Aigab.

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