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Affitti brevi: il CIN inizia a farsi sentire, calano gli annunci

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A pochi mesi dall’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), obbligatorio dal 2 gennaio per gli alloggi destinati agli affitti brevi, il mercato inizia a registrare i primi effetti concreti. Secondo i dati diffusi dall’Aigab (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi) e riportati dal Sole 24 Ore la scorsa settimana, il numero di annunci nelle principali città italiane ha subito un calo significativo.

A febbraio, rispetto al mese precedente, gli annunci sono diminuiti dell’11%, passando da 75.000 a 66.600. A Roma l’offerta è calata del 9%, a Milano dell’8%, mentre Firenze ha registrato una contrazione ancora più marcata, pari al 20%.

Il peso delle nuove regole

L’introduzione del CIN rappresenta un fattore determinante in questo calo. Il codice, che deve essere riportato obbligatoriamente sugli annunci e quest’anno anche nel modello 730, ha portato molti proprietari a rivedere le proprie strategie di locazione. Secondo i dati del Ministero del Turismo, a metà marzo erano stati rilasciati circa 519.000 codici, pari all’85% delle strutture registrate nella banca dati nazionale e dotate di codice regionale.

In linea con queste nuove disposizioni, piattaforme come Airbnb hanno iniziato a disattivare gli annunci privi di CIN, contribuendo alla riduzione dell’offerta online.

Costi e nuove normative frenano i locatori

Oltre alla necessità di adeguarsi al nuovo sistema di registrazione, i proprietari di immobili devono affrontare ulteriori costi e obblighi normativi. Tra questi, l’acquisto e la manutenzione di dispositivi di sicurezza, come estintori e rilevatori di monossido di carbonio, imposti dalla normativa vigente.

Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalle disposizioni contenute nella circolare del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2024, che impongono l’identificazione fisica degli ospiti, mettendo in discussione l’utilizzo delle keybox, strumenti ampiamente diffusi per la consegna automatizzata delle chiavi.

Uno scenario in evoluzione

Il mercato degli affitti brevi, dopo anni di crescita ininterrotta, sta affrontando una fase di trasformazione. Il calo della redditività, l’introduzione di nuove normative e l’aumento degli adempimenti burocratici stanno riducendo l’appeal di questa forma di locazione per molti proprietari. Resta da vedere se questa tendenza si stabilizzerà nei prossimi mesi o se il settore troverà nuove soluzioni per adattarsi alle nuove regole di mercato.

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